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Violenza e karma: i tre diversi tipi di violenza

5 Mag 2023 | Karma, Violenza

Violenza e karma: i tre diversi tipi di violenza

Quest’oggi parliamo di violenza e karma.
Naturalmente non secondi generi e ambiti di violenza in senso orizzontale, ma secondo il livello coscienziale, ciò che afferisce al senso verticale della consapevolezza.

In particolare, prenderemo in esame quel che, a riguardo, è maggiormente importante in relazione al percorso evolutivo: ossia le conseguenze karmiche della violenza.

Prima che il lettore se ne tiri fuori, magari dicendo a sé stesso di “essere contro la violenza” o qualcosa del genere (intenzione che comunque è un ottimo inizio), lo invito a proseguire la lettura per valutare appieno quanto esposto nell’articolo.

1. I TRE TIPI DI VIOLENZA.

Possiamo in grande sintesi evidenziare tre diversi tipi di violenza, a seconda delle intenzioni e della coscienza di chi la sta causando, individuando, quindi, tre diversi tipi di protagonisti:

  • chi non sa che sta causando dolore,
  • chi sa che sta causando dolore ma non riesce a fermarsi,
  • chi sa che sta causando dolore e ne gode.

2. ESEMPI DEI TRE TIPI DI VIOLENZA.

Facciamo un esempio per chiarire i tre livelli.
Nel primo livello (il più “pulito”), la persona non si è resa conto di star generando dolore (fisico o emotivo) in una qualche creatura. È il caso per esempio di chi parla e ferisce, pur senza farlo apposta, o di chi non si è mai posto il problema della sofferenza che provoca l’alimentazione basata sullo sfruttamento e la tortura animale (che contribuisce a sostenerla finanziandola… senza contare l’aspetto sottile-energetico della questione).

Nel secondo livello (quello di mezzo), la persona sa che le sue azioni generano un qualche tipo di dolore nel suo prossimo, ma non riesce a trattenersi. È il caso di chi ha forti reazioni rabbiose di cui si pente poco dopo (ma che nel frattempo hanno già prodotto dei danni a livello fisico o emotivo) o di chi ormai ha realizzato che la sua condotta alimentare contribuisce all’olocausto animale. In entrambi i casi la persona è consapevole del fenomeno e se ne dispiace, ma ancora non ha la forza di sottrarsene.

Nel terzo caso (il più greve), la persona è ben consapevole della connessione tra il suo comportamento e il dolore provocare in altri, ma non se ne dispiace. Viceversa, gode del fatto di poter provocare quel dolore. È il caso di chi offende, tortura o uccide per diletto… esseri umani o esseri animali indistintamente. In questi casi, di solito più la vittima è impotente e “pura”, più il torturatore gode della sua prevaricazione.

3. VIOLENZA E KARMA: NON CONTA L’AZIONE, MA LA COSCIENZA.

Questi tre livelli afferiscono alla coscienza di chi agisce, non all’azione in sé; l’azione potrebbe persino essere la medesima (per esempio apostrofare qualcuno in un certo modo), ma la vibrazione retrostante potrebbe essere assai diversa (l’individuo potrebbe non avere intenzione di svilire il suo prossimo; averne un’intenzione spinto dall’ira del momento; desiderare volontariamente di generare dolore e tristezza).

Va da sé che, a livello karmico, è l’intenzione-vibrazione di fondo a fare la differenza, non tanto l’azione:

  • nel primo caso, la persona palesa mancanza di saggezza, di conoscenza: le conseguenze karmiche saranno leggere,
  • nel secondo caso, la persona palesa mancanza di volontà: le conseguenze karmiche saranno più pesanti,
  • nel terzo caso, la persona si caratterizza per una forte mancanza di compassione: in questo caso, le conseguenze karmiche saranno molto pesanti.

4. VIOLENZA E KARMA: L’UNICO CASO DI VIOLENZA PRIVA DI CONSEGUENZE KARMICHE.

L’unico caso di violenza priva di karma, che consideriamo a parte perché si tratta di un’eccezione rarissima, è quando un risvegliato esercita un qualche tipo di violenza… ma partendo da una coscienza pulita, unitaria, indivisa, non egoica. In questo caso, si tratta dell’azione di un maestro che agisce in un certo modo a fini evolutivi, spesso a beneficio della stessa persona che riceve lo “schiaffo animico”, uno schiaffo che in questo caso è sia fisico che spirituale e che costituisce probabilmente un’opportunità evolutiva, per quanto un’opportunità “violenta”.

Va da sé che il progresso interiore nell’energia della violenza è un riflesso particolare del percorso evolutivo generale. Più si progredisce nel secondo, meno sono possibili violenza, rabbia, prevaricazione e affini e, al contrario, si fanno largo dolcezza, amore, compassione, consapevolezza.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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