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Tutto è connesso con tutto

27 Nov 2013 | Crescita personale, Egregore, Esistenza, Esoterismo, Legge di risonanza

Mucche, voto, legge dello specchio ed evoluzione personaleTutto è connesso con tutto?

Molte persone hanno ancora delle difficoltà a portare sul piano materiale, dell’esistenza fisica, alcune verità esistenziali che hanno imparato a livello teorico in libri, video o corsi dal vivo.

A livello inconscio le hanno riconosciute come valide, ne sono attratte perché evidentemente c’è una risonanza di fondo che in loro inizia a emergere, hanno aperto uno spiraglio nella loro vita in quella direzione, ma ancora non riescono a trarne le conseguenze in modo totale.

1. LE LEGGI SPIRITUALI VALGONO SEMPRE.

Tuttavia i principi esistenziali, le leggi che governano l’universo, sono per l’appunto tali, leggi universali, e valgono sempre, proprio come sul piano materiale valgono sempre le leggi della fisica come la legge di gravità.

Se la realtà esterna è uno specchio di quella interna, lo è sempre, per OGNI SINGOLA COSA. Non è che il mondo mi rispecchia nelle relazioni, ma non nel lavoro, oppure rispecchia quello che ho dentro negli hobby, ma non mentre guido la macchina.

O credo in un universo completamente casuale, in cui le cose avvengono per il puro caso (e, per carità, sono liberissimo di crederlo), oppure credo in un universo causale, in cui le cose avvengono in base a precisi fenomeni di causa-effetto.

Il fatto di non avere una memoria ampia, legata per esempio alle vite precedenti, non ci deve impedire di avere una visione ampia, sostenuti in questo anche da tutti i grandi maestri spirituali della storia, che ci hanno sempre detto che ogni evento della nostra vita è un nostro maestro, che le cose non capitano a caso ma sono sempre finalizzate al nostro apprendimento e alla nostra evoluzione spirituale.

2. TUTTO È CONNESSO: SERVE UNA PRESA DI RESPONSABILITÀ TOTALE.

Altra cosa che ci è stata sempre detta è che il primo passo di qualsiasi percorso di crescita spirituale è la presa totale di responsabilità sulla propria vita. Tutto sta nelle nostre mani: se apprendiamo qualcosa e ci rendiamo pronti per il gradino successivo dipende solo da noi, non dai nostri genitori, non dai nostri partner, non dai nostri amici, non dalla società.

E questa presa di responsabilità totale implica che qualsiasi evento che si affaccia nella nostra esistenza ha a che fare con noi, ed è stato creato anche da noi. È chiaro che più l’evento ci è vicino più ci riguarda, ma siamo co-creatori e co-responsabili di ogni cosa che vediamo avvenire nel mondo. OGNI COSA: dall’odio in Palestina alla guerra in Iraq.

Perché credete che Hew Len abbia recitato l’hoponopono sui detenuti di quel famoso istituto penitenziario? Cosa c’entrava lui con i criminali e i pazzi che vi erano rinchiusi? C’entrava, anche se in modo lieve e marginale, e la sua presa di responsabilità è stata talmente tanto forte da cambiare le cose dal punto di vista energetico. Questo peraltro è il senso, perfettamente logico, delle meditazioni per la pace nel mondo.

Cosa c’entriamo noi con la gente che si ammazza in Palestina? C’entriamo, e anche molto.
Volete una spiegazione più dettagliata?

3. TUTTO È CONNESSO: LE NOSTRE ENERGIE ALIMENTANO L’INSIEME.

Eccola: le nostre emozioni negative alimentano le egregore (le forme pensiero, addensati energetici) corrispondenti. Se noi odiamo qualcuno o qualcosa, l’egregora dell’odio su scala mondiale aumenta. Quest’egregora poi si materializzerà come eventi di odio e violenza in certe parti del mondo e in certe persone, quelle zone e quelle persone che, provando spesso emozioni simili, le hanno attirate.

Con emozioni simili si intende emozioni di ugual vibrazione, ma non necessariamente la stessa: potrebbe non essere odio, ma paura o tristezza. Le emozioni emettono e attraggono: chi le prova contribuisce a certi fenomeni-eventi, e allo stesso momento li attrae su di sé. Il punto centrale è che noi, con ogni emozione bassa che proviamo, stiamo alimentando la sofferenza nel mondo, letteralmente. Se un bambino viene ucciso in Asia è anche responsabilità mia. Se un bambino muore di fame in Africa è anche responsabilità mia. Se gli Stati Uniti invadono l’ennesimo paese sovrano, magari con la complicità dell’Italia e le basi militari italiane a disposizione, è anche responsabilità mia.

È un po’ come il discorso della pioggia: l’umidità si forma in un certo punto, contribuisce al formarsi delle nuvole, ma non necessariamente poi le nuvole fanno piovere dove si è formata l’umidità. Difatti, un altro principio ben noto nell’esoterismo è che i fenomeni esoterici-nascosti-sottili procedono paralleli a quelli fisici-materiali, e anzi la stessa suddivisione in due categorie è fittizia, fatta giusta per nostra comodità intellettuale. In realtà non c’è differenza tra mondo materiale e mondo spirituale: lo spirito è ovunque, l’essenza divina creatrice è ovunque, Dio è ovunque, è solo una questione di densità e di ciò che i nostri sensi percepiscono o no.

Anche il fatto che l’essenza divina sia in ogni creatura e oggetto ci è sempre stato detto da ogni maestro spirituale di ogni tempo e luogo.

4. TUTTO È CONNESSO: DA UN UNIVERSO CASUALE A UN UNIVERSO CAUSALE.

Certo, non è facile passare da una concezione dell’universo casuale e priva di senso a una in cui invece ogni cosa ha un significato ben preciso, in cui davvero nulla avviene per caso, dalla persona che incontro al libro che leggo… ma, se non lo abbiamo ancora fatto, è un passo che dobbiamo fare se vogliamo procedere lungo la strada dell’evoluzione personale.

È il passo che ci consente per l’appunto una presa totale di responsabilità sulla nostra esistenza, perché a questo punto non abbiamo più scuse, a questo punto tutto dipende da noi stessi.

Ci hanno sempre suggerito il contrario, e anche questo non a caso, visto che era un preciso disegno per tenerci lontano dal nostro potere interiore e dal risveglio, ma oggi tutte le informazioni sono disponibili per chi ha occhi per vederle, per chi non si accontenta più di un universo casuale, di una vita casuale, di un’esistenza in cui si tira avanti a sopravvivere senza che vi sia un senso profondo nelle cose e in cui il massimo di cui occuparsi sia l’accumulo di denaro e lo svago (due cose non sbagliate in sé, lo preciso, ma che se sono le uniche preoccupazione dell’uomo lo condannano a un’esistenza arida e vuota, praticamente sprecata).

Questo senso profondo, peraltro, istintivamente lo cogliamo tutti: sappiamo tutti che c’è un motivo se siamo qui. Credo sia ora che ne prendiamo atto e, appresa questa lezione, andiamo avanti, smettendo finalmente di dare le colpe di ciò che accade nella nostra vita ai genitori, al partner, alla società, al governo, ai banchieri, agli alieni…

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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