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Le voragini di fuori e le voragini di dentro

18 Gen 2020 | Centratura, Evoluzione personale, Principio analogico

Le voragini di fuori e le voragini di dentroQuesto articolo prende spunto da una notizia di cronaca che mi è capitato di sentire qualche tempo fa: si trattava del numero di voragini che si erano aperte a Roma in un dato periodo, statistica che risultava grande il doppio rispetto all’anno precedente, e grande dieci volte tanto rispetto a dieci anni prima.
Il ritmo riferito era piuttosto impressionante: una voragine ogni trentasei ore, ossia ogni giorno e mezzo; dunque, due voragini ogni tre giorni.

Perché parlo di questo argomento?
Perché ho deciso di passare dall’evoluzione interiore all’urbanistica?
Per consigliare agli amici romani di stare attenti a dove parcheggiano la macchina?

1. VORAGINI: LE CAUSE FISICHE.

No, per un altro motivo, come sempre esistenziale e, come altre volte è capitato, utilizzando il principio analogico.

Torniamo a Roma per un attimo: come mai nella Città Eterna (nome ironico data la natura dell’argomento) si creano tante voragini? I motivi, materialmente parlando, sono diversi: zone archeologiche, zone cave dovute a precedenti scavi minerari, zone idrologicamente fragili per via del Tevere e altro ancora. In generale, comunque, la causa della formazione di voragini è la non solidità del terreno sopra il quale si costruisce, al di là di quel che si costruisce, che possono essere case, strade, piazze o altro ancora.
Il concetto di fondo è che quando si costruisce sopra un terreno non solido, prima o poi il risultato è un crollo, a volte anche spettacolare e con molti danni: è solo questione di tempo perché ciò avvenga.

Il concetto è piuttosto semplice da comprendere sul piano delle cose materiali.

2. VORAGINI: LE CAUSE SPIRITUALI.

Ora prendiamo il medesimo concetto e portiamolo pari pari al piano esistenziale, giacché ciò che vale a livello fisico vale anche a livello interiore… che è fisico anch’esso in realtà, solo tanto sottile da non farcelo percepire come visibile. Alcuni, addirittura, non lo percepiscono nemmeno come reale. Ma in verità “mondo fisico” e “mondo interiore” sono esattamente la stessa cosa, l’una riflessa nell’altra.

Cosa accade dunque a livello interiore riguardo al principio prima menzionato?
Accade la stessa cosa: quando si costruisce su un terreno fragile, non stabile, prima o poi il risultato è il crollo di quanto si è costruito, per grande e apparentemente solido che esso ci sia sembrato.

3. SE SI COSTRUISCE SULL’EGO, NE DERIVERANNO DRAMMI E CROLLI.

Quando l’uomo costruisce sul piano dell’ego e della personalità, ossia sul piano dei desideri e degli obiettivi mondani, prima o poi assisterà a un crollo di quanto ha costruito e per cui si è impegnato anni e anni, sovente decenni e a volte tutta una vita.
Una vita sprecata, evolutivamente parlando.

Questo è esattamente il discorso che faceva Gesù riguardo a dove posare i propri tesori, se in terra o in cielo. In terra prima o poi essi svaniranno e crolleranno, spesso durante la nostra stessa vita, o al più tardi nel momento della nostra morte; mentre in cielo rimarranno fermi e duraturi, perché lì non vi sono ladri, tignola e ruggine che possano sottrarli o danneggiarli.

4. L’UTILITÀ DEL PRINCIPIO ANALOGICO PER LA COMPRENSIONE SPIRITUALE.

Il terreno del mondo materiale è fragile per definizione, perché in esso tutto è caduco e soggetto al tempo e al termine: qui per forza assisteremo a crolli e cambiamenti, e ne soffriremo se saremo attaccati alle cose del mondo.

Il terreno del mondo interiore viceversa può darci quella solidità cui interiormente aneliamo. Cui tutti aneliamo, che lo sappiamo o meno: la ricerca della ricchezza, dell’amore, di una famiglia ha le sue radici proprio nel desiderio di stabilità… quella stabilità che possiamo conquistare solo nella centratura interiore, frutto del percorso evolutivo, e non certo nelle cose del mondo, periture e fragili.

Tenete presente quanto qui detto, e usate sempre il principio analogico, applicandolo alla vostra vita e al percorso esistenziale: capirete molte cose e in modo “definitivo”, perché ve le ha mostrate la vita stessa… a volte durante l’ascolto di un telegiornale.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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