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Dal giudizio all’accettazione in due secondi

24 Ott 2015 | Accettazione, Giudizio

Dal giudizio all’accettazione in due secondiOk, detta così (“dal giudizio all’accettazione in due secondi”) sembra la pubblicità di un prodotto miracoloso che si vende in tv e grazie al quale potrete finalmente abbandonare il giudizio, per avventurarvi finalmente nei viali dell’accettazione e della fiducia nell’esistenza…

… tuttavia, nonostante l’aria da réclame televisiva, è esattamente quanto è possibile fare esattamente nel tempo previsto, e ora vi dirò come.

Intanto, due parole sul giudizio e sull’accettazione, soprattutto per coloro che ancora non ne avessero compreso l’essenza e la relazione… e sono più di quanto pensino, anche nel mondo spirituale (in cui notoriamente ci sono tanti “tardoni” e altrettanti “so già tutto, non ho bisogno di imparare”).

1. NEL GIUDIZIO C’È UN ELEMENTO SOGGETTIVO DI VALORE.

Si è nel giudizio quando si giudica qualcosa, ossia quando si esprime un giudizio di valore del tipo “giusto-sbagliato”, cosa cui inevitabilmente è connessa un’emozione negativa: se si giudica qualcosa ingiusto, esso sarà per forza accompagnato da un sentimento basso a scelta tra rabbia, fastidio, odio, o simili.

A giudicare è l’ego, che è colui che vede divisione nel mondo: vede l’io (“ego”, per l’appunto) e il tu, l’io e il mondo, la mia famiglia e gli altri, i miei amici e gli altri, i miei concittadini e gli altri, quelli della mia nazione e gli altri, gli esseri umani e le altre specie, etc.

Il suddividere l’esistenza in questi modi causa per l’appunto divisione, laddove l’anima vede tutto unito, proprio come ci hanno sempre detto tutti i maestri di tutti i tempi, nonché praticamente tutte le tradizioni spirituali di sempre.

2. GIUDIZIO, EGO E DIVISIONE VANNO A BRACCETTO.

Giudizio, ego e divisione sono dunque parenti stretti, mentre dall’altra parte abbiamo anima, unità e amore-compassione.

Dall’altra parte abbiamo anche l’accettazione, perché l’anima non vuole imporre niente, ma ama tutto. È l’ego che vorrebbe dirti che così non vai bene e che dovresti essere cosà… e naturalmente lui sa come dovresti essere tu, come dovrebbero andare le cose e come dovrebbe essere la vita in generale.

2. GIUDIZIO VUOL DIRE NON ACCETTAZIONE.

La non accettazione implica dunque un giudizio alla base, per cui le cose così come sono non vanno bene e sono sbagliate.
Implica anche una dose esagerata di arroganza, visto che l’ego ritiene di sapere meglio dell’Esistenza-Dio come dovrebbero essere le cose, ma questo è un altro discorso e non lo approfondiamo.

Ma, soprattutto, il giudizio e la non accettazione di quanto esiste portano con sé sofferenza e drammi, perché le proprie aspettative personalistiche-egocentriche sono andate deluse e c’è distanza tra ciò che si vorrebbe e la realtà… naturalmente ritenendo la realtà “sbagliata” (ed è per questo che la si giudica).

Veniamo ora al passaggio dal giudizio all’accettazione in due secondi (anche meno, in effetti).

4. DAL GIUDIZIO ALL’ACCETTAZIONE IN POCHI SECONDI.

La prossima volta che vi sorprendete ad emettere un giudizio su qualcuno o qualcosa, fate un bel respiro, alzate lo sguardo e guardate il cielo.
Guardate le nuvole… e vedete se vi viene da giudicarle.

Le nuvole le accettate come sono, oppure pensate di sapere come dovrebbero essere, forma, colore e dimensione, e pure come dovrebbe soffiare il vento?

Una volta che alzate lo sguardo, e che non avete – ovviamente! – il minimo giudizio sulle nuvole, e che quindi avete accettato “il cielo”, pensate quanto è ridicolo viceversa non accettare “le cose della terra”.
Perché le nuvole le accettate come sono, e il vostro vicino di casa no?
Perché il vento sì e i politici no?
È la stessa identica cosa, solo che in un caso la società ci ha dis-educato dicendoci che è normale criticare e giudicare le persone, mentre dall’altro lato ci ha insegnato (sbagliando pure qui, tra l’altro!) a ignorare le cose del cielo.

Prendete i vostri giudizi, le vostre non accettazioni, portateli in cielo e vedete come là si sciolgono all’istante.

Affacciatevi alla finestra di casa vostra e state lì a guardare e ad accettare tutto quello che vedete: le nuvole nel cielo, le persone che passano, il rumore dei cinguettii, il rumore dei clacson, gli odori che sentite, i colori che vedete. È tutto giusto per il semplice fatto che c’è, e la divisione tra giusto e sbagliato è solo vostra, non fa parte dell’Esistenza.

Tuttavia, se pensate di sapere anche come dovrebbero essere le nuvole, e quindi non accettate neppure loro (non so, magari perché volevate prendere il sole, le nuvole ve lo impediscono e non è giusto)… beh, allora fate finta di non aver letto questo articolo e andate pure a dormire sereni.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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