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Presente, passato, futuro e… ?

6 Set 2014 | Fiducia, Stato di presenza

Presente, passato, futuro e… ?Senza dubbio chi si interessa già da un po’ alla crescita personale avrà letto o sentito qualcosa riguardo al presente, al qui e ora, e alla sua separazione sia dal passato che dal futuro.

In questo senso, è rimasto celebre il libro e il monito di Eckhart Tolle, Il potere di adesso, il quale peraltro non fa altro che riprendere principi esistenziali antichi (come fanno tutti, ovviamente: nessuno si inventa niente, ma tutto viene riscoperto in omaggio al principio ciclico dell’esistenza).

Nella presenza nel qui e ora, ossia nel fatidico momento presente, c’è la risposta a tutto, nonché la soluzione a ogni problema esistenziale dell’uomo (e della donna): se si è nel presente, non si può essere allo stesso tempo nel passato e nei suoi rimpianti, né si può essere nel futuro e nelle sue ansie.

1. NELLA PRESENZA LE EMOZIONI BASSE SONO IMPOSSIBILI.

Cioè, per farla semplice: se si è in uno stato di presenza è impossibile provare emozioni negative.
Questo è il motivo per cui tanti maestri del passato hanno insistito sullo stato di consapevolezza, oppure, cambiando termini, sulla meditazione e sullo stato meditativo.

Ciò che ho brevemente sintetizzato qui è lampante e non vi insisto ulteriormente.
Ciò che voglio fare, invece, è aggiungere una postilla a tale principio di fondo, cominciando dall’obiezione di alcuni secondo cui nel presente possono benissimo aversi emozioni negative, derivanti per esempio da una malattia momentanea, da un’infermità fisica permanente, da qualcosa che si è recentemente subito e che in quel momento è ancora vivo.

2. IL CASO NON ESISTE: TUTTO CIÒ CHE AVVIENE HA UNA CAUSA.

Lasciamo da parte il come una certa cosa è arrivata nella nostra vita, ma comunque sottolineiamo al volo che nulla è casuale, che tutto è perfetto, e che se una cosa si è cristallizzata nella nostra vita è perché l’abbiamo creata noi, e soprattutto è perché ci serve a livello evolutivo.

Veniamo al “dolore-tristezza oggettivo nel momento presente che ci impedisce di essere felici”.

3. IL MOMENTO PRESENTE AZZERA IL RIMPIANTO E LE ANSIE.

Se si è davvero centrati nel momento presente, non si può essere nel passato, non si può essere nel futuro… e non si può essere nemmeno nel condizionale, ossia in tutta quella gamma mentale ed emozionale che comprende i “cosa sarebbe successo se”, “e se mi fossi comportato così”, “se lui non si fosse comportato così”, “le cose non dovrebbero andare così”, “tutto questo è ingiusto”, “cosa ho fatto per meritarmi questo”, etc.
Ci siamo capiti: parliamo di tutte quelle varianti e possibilità che ci passano nella mente e che vorremmo applicare alla nostra situazione perché non ci piace così com’è.

Cioè, se il passato riguarda il “rimpianto”, e il futuro riguarda la “paura”, il presente riguarda il “dovrebbe”. Ossia riguarda il fatto che noi pensiamo di sapere meglio dell’Esistenza, meglio di Dio, cosa “dovrebbe” succedere, cosa sarebbe giusto.

Ossia, riducendo tutto ai minimi termini (riducete sempre tutto ai minimi termini, perché è così che si va all’essenza delle cose), è un discorso di non accettazione, di mancata resa, di lotta contro l’Esistenza, di non fiducia, di desideri dell’ego.

4. NIENTE ASPETTATIVE, NIENTE SOFFERENZA.

Le cose sono come sono: la sofferenza ce l’aggiungiamo noi quando crediamo di sapere meglio dell’Esistenza-Dio come dovrebbero andare le cose.
È quel “dovrebbe” che ci frega.

Senza aspettative, senza attaccamenti dell’ego, senza lotta, non c’è nemmeno sofferenza.
Lo stato di presenza, o stato di consapevolezza, o stato meditativo (usate pure il nome che preferite), riassume tutto ciò: l’intima consapevolezza che tutto è perfetto, e che tutto quanto è bene perché tutto è evolutivo.

Il nostro cammino evolutivo passa per l’appunto per l’eliminazione del passato, del futuro… e del condizionale.
Se ci riflettete, è sempre l’ego che vuole condizionare il partner, gli amici, la società, l’esistenza intera; l’anima, invece, accetta tutto (accettazione, resa, abbandono, fiducia) perché ormai sa che tutto è perfetto e bellissimo… e ciò naturalmente ha a che fare con la fiducia nell’esistenza.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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