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Giudizio e discernimento

24 Lug 2021 | Consapevolezza, Evoluzione personale, Giudizio, Livello di consapevolezza

Giudizio e discernimentoParliamo della differenza tra giudizio e discernimento.

Sovente, quando si parla di livelli evolutivi e di differenze di tipo verticale, negli ambienti spiritual-oidi si reagisce in modo stizzito, non accettando tali (sacrosante) differenze di consapevolezza e invocando un generico relativismo, il principio della diversità, il volemose bene e via discorrendo.
Il pensiero di alcuni è: “Ma come, si parla tanto di unità e tu tiri fuori storie su chi è più o meno evoluto, o su cose che sono migliori o peggiori? Questo è giudizio!”.

1. CONFUSIONE TRA GIUDIZIO E DISCERNIMENTO.

Per farla breve e senza girarci troppo attorno, si fa confusione tra giudizio e discernimento.
Il discernimento semplicemente consiste nel vedere serenamente le cose come sono e distinguerle l’una dall’altra, senza lottarci contro (armonia con l’unità); il giudizio è una valutazione, che potrebbe essere giusta o sbagliata, cui si aggiunge però una dicotomia giusto-sbagliato, spesso pesantemente caricata a livello emotivo (ciò rappresenta la dualità).

2. ANDANDO AVANTI NON SI SMETTE DI VEDERE…

Quando si va avanti col percorso evolutivo non si smette di pensare, non si diventa deficienti o ciechi: le cose si continuano a vedere e, anzi, più una persona è sveglia più le vede con chiarezza. Le vede meglio e ne vede di più, non il contrario come ritengono i diversamente evoluti!

Un maestro è in grado di prendersi cura individualmente dei suoi allievi proprio perché vede con precisione che energie ci sono in gioco nella singola persona, e dunque è in grado di dare consigli personalizzati e individuali. Non potrebbe farlo se non vedesse tutto con chiarezza perfetta; tale chiarezza, va da sé, scema man mano che si scende a livello di stato di coscienza, fino allo stato di coscienza dell’essere umano che non riesce a distinguere niente e vede tutto omologato…
… peraltro, proprio come certi gruppi di potere nascosti stanno cercando di fare con l’umanità, e già questo fornisce spunti di riflessione in gran quantità.

2. MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA, MAGGIOR DISCERNIMENTO.

Dunque, più ci si eleva a livello di stato di coscienza, più si vede con chiarezza e più si ha discernimento. Non giudizio, che comporta un elemento polare di tipo bene-male, giusto-sbagliato. Il maestro sa che bene e male non esistono nei termini in cui sono definiti comunemente, mentre esiste solo il percorso evolutivo, con tutti i suoi infiniti scalini, umani e non umani. Egli dunque accetta e ama tutto quanto in quanto tutto rappresentazione dell’Essenza Divina… persino le forze che attualmente lavorano per l’inconsapevolezza.

3. MINOR CONSAPEVOLEZZA, PIÙ GIUDIZIO.

La situazione è esattamente opposta per gli esseri umani che stanno ancora ai piani bassi, o solo qualche piano più su: non c’è discernimento, ma c’è giudizio.
E ricordatevi che, legge dello specchio alla mano, se io vedo giudizio dove non c’è, è perché ce lo sto mettendo io. Ciò peraltro vale per qualsiasi altra energia bassa: se nella realtà non c’è ma io la vedo o la provo, è roba mia, ce la sto mettendo io. Molto semplice come concetto, ma in assenza di discernimento anche i concetti semplici diventano difficili, o persino invisibili.

4. GIUDIZIO E DISCERNIMENTO: NON ABBIATE PAURA DELLA VERITÀ.

Non abbiate dunque paura del percorso evolutivo, o della verità; non abbiate mai paura di vedere le cose come stanno. Al contrario, coltivate il discernimento, senza giudizio, e basatevi su di esso nel vostro percorso; senza, è come procedere alla cieca, per tentativi, andando a tentoni… che per l’appunto è il modo di procedere della gran parte dell’umanità attuale. Prima o poi si arriva anche così, perché l’unica cosa sicura è il punto d’arrivo, la destinazione finale, ma ci si impiega molto più tempo e si prova molto più dolore.

Questo per quanto riguarda voi.
Per quanto riguarda gli altri, ovviamente fanno il loro percorso ed esso non è affar vostro. Se è affar vostro nel senso che si tratta di persone vicine con cui avete un rapporto obbligato (partner, genitori, parenti, amici, colleghi di lavoro), avete pur sempre la scelta di allontanarvi da loro e procedere per la vostra strada.
Se, invece, si tratta di altri che insegnano e divulgano, come per esempio sto facendo io adesso, la vostra responsabilità e scelta si limita al distinguere (anche questo è discernimento) che stato di coscienza vi sta parlando; se lo valutate sufficientemente elevato per chi e dove siete voi, ascoltate e prendete nota; altrimenti andate via e imparate da qualche altra fonte più adatta al vostro io attuale.

Sempre senza giudizio, che è l’unica cosa che non ha mai senso mettere in campo, perché porta solo problemi, dentro e spesso anche fuori.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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