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L’attaccamento in diretta televisiva mondiale

19 Lug 2014 | Attaccamento, Crescita personale, Ego, Emozioni, Esistenza

L’attaccamento in diretta televisiva mondialeQuest’oggi parliamo di attaccamento… e lo facciamo in un modo certamente originale, come vedremo di seguito.

Chi mi legge da tempo sa già che ho un approccio molto pratico, finalizzato a far sì che i principi di crescita personale che vengono appresi non rimangano delle mere idee, ma diventino la bussola della propria vita, capace di orientare e indirizzare in modo concreto.

O, per dirla in altri termini, passino dalla comprensione della testa alla comprensione del cuore, che è la vera comprensione.

1. UN “CASO STUDIO” SULL’ATTACCAMENTO.

Spesso uso esempi tratti dalla vita reale, sia eventi cui ho assistito personalmente, sia eventi collettivi, cui tutti dunque si possono facilmente riferire.
Quest’oggi userò i recenti Mondiali di Calcio, e in particolare le due partite perse dal Brasile, la prima con la Germania (1-7) e la seconda con l’Olanda (0-3).

L’argomento dell’articolo è l’attaccamento… e a seguire dolore e compassione.

In molti avranno visto le immagini televisive delle sconfitte della nazionale brasiliana, le quali, un po’ per l’ampiezza del risultato e un po’ perché avvenute proprio in patria, hanno generato reazioni emotive drammatiche in larga parte del pubblico presente allo stadio.
In particolare, la partita persa con la Germania ha suscitato emozioni particolarmente intense, soprattutto quando, dopo appena 29 minuti di gioco, il Brasile già perdeva 0-5, incarnando una sorta di dramma nazionale (a proposito del fuori che cristallizza il dentro).

2. ATTACCAMENTO IN DIRETTA TELEVISIVA MONDIALE: ASPETTATIVE, DOLORE E LACRIME.

Le telecamere a quel punto non si sono risparmiate, cercando in modo solerte i volti in lacrime dei tifosi brasiliani: bambini, donne e persino alcuni uomini, in deroga al principio per cui gli uomini non devono piangere mai.

Ho usato l’espressione “hanno generato reazioni”, ma in realtà sappiamo bene che non sono gli eventi in sé a scatenare in noi certe emozioni, ma siamo noi che le abbiamo già dentro e a un certo punto, con la scusa di un certo evento, le facciamo uscire.
Come sempre, tutto principia da dentro, e infatti persone diverse reagiscono in modo diverso al medesimo evento.

Ad ogni modo, a quell’evento in tanti hanno reagito col pianto, mostrando così sofferenza, attaccamento, identificazione ed ego.

3. DA UN LATO QUELLO CHE È SUCCESSO NELLA REALTÀ.

Tecnicamente, però, era successo solamente che undici uomini biondi avevano tirato cinque volte una palla dentro una porta difesa (male) da undici uomini bruni… nient’altro.

Le lacrime e il dolore ce li hanno messi la singole persone che hanno pianto, le quali hanno pianto sulla scia di un loro forte attaccamento a qualcosa che è andato deluso.

4. DALL’ALTRO LATO QUELLO CHE È SUCCESSO NELLE PERSONALITÀ.

Ad essere deluso è sempre l’ego, ad andare mancate sono sempre le sue aspettative.

Se non ci sono aspettative e attaccamenti, non c’è neanche dolore.

Il dolore ce lo mettiamo sempre noi come resistenza alla realtà, come se noi sapessimo meglio dell’Esistenza cosa dovrebbe succedere.

5. OGNI AVVENIMENTO NASCONDE UN INSEGNAMENTO ESISTENZIALE.

Per chi ha occhi per vedere, praticamente ogni avvenimento nasconde un insegnamento esistenziale importante, che magari può essere la scorciatoia, la via facile per un apprendimento che mancava… e che, assolto in modo facile, non richiederà in futuro la via difficile, quella del dolore, che sia un dolore per un abbandono o un dolore per una perdita.

Ma l’apprendimento principale di questo evento non era il concetto che ho appena esposto, che alla fine trovate in tanti libri di spiritualità ed esoterismo, ma la considerazione che segue.

6. LA BELLEZZA E LA PERFEZIONE DEL DOLORE.

L’attaccamento in diretta televisiva mondialeSiete capaci di provare al tempo stesso compassione e bellezza guardando un bambino che piange perché la sua squadra sta perdendo 5-0?

Siete capaci di provare da un lato compassione per la sua tristezza e dall’altro gioia perché vedete la bellezza dell’avvenimento, la bellezza che c’è dietro di esso, la bellezza dell’esistenza che offre a un bambino una partita di calcio per eliminare l’energia dell’attaccamento ed elevarla in distacco e leggerezza, la bellezza della vita che ci offre sempre e solo gli eventi che servono alla nostra evoluzione spirituale?

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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