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Bellezza e ricchezza

20 Apr 2019 | Bellezza, Evoluzione personale, Principio speculare, Ricchezza

Bellezza e ricchezzaIn questo articolo parliamo di bellezza e di ricchezza.

No, per una volta non voglio effettuare un ardito collegamento analogico tra un settore e l’altro della vita umana, per quanto effettivamente tra bellezza (la vera bellezza) e ricchezza (la vera ricchezza) vi sia un collegamento interiore, ma voglio effettuare una semplice considerazione sulla situazione esistenziale di chi è bello (nel senso comune del termine) e di chi è ricco (nel senso comune del termine).

1. LA RICHEZZA IN TERMINI ESISTENZIALI.

Partiamo con la ricchezza.
L’uomo comune, che spesso ha il vizio di essere uomo mediocre, vede qualcuno ricco e tende a pensare una di queste due cose:
– “Che fortunato che è stato a nascere/diventare ricco”,
– “Dev’essere bello essere così ricchi e magari pure famosi”.
L’uomo comune, tuttavia, come sappiamo non ha uno sguardo sveglio, e tende a giudicare pur senza sapere.

Intanto non sa che niente capita a caso, e dunque anche la ricchezza non è casuale, tanto la ricchezza acquisita per nascita quanto la ricchezza acquisita nel corso della vita.
Peraltro, è irrilevante il modo in cui essa arriva: potrebbe arrivare per via del proprio lavoro, per via di un’eredità o di una vincita alla lotteria: esistenzialmente parlando non cambia nulla, mentre è rilevante solo il fatto che la persona si trova a gestire una certa somma di denaro… che sui piani sottili si è meritata come opportunità.
Qua arriva la seconda cosa che l’uomo comune ignora: la ricchezza, come qualsiasi altra cosa, è un’energia, la quale va prima conquistata e poi saputa gestire. Se alcuni si meritano l’opportunità di imparare a padroneggiarla, molti di meno “superano l’esame”, per così dire, e infatti le statistiche parlano chiaro: molti ricchi divengono poveri, e capita assai spesso a coloro che si trovano tra le mani all’improvviso una notevole quantità di soldi (come detto, magari per una vincita o per un’eredità improvvisa): è un vero e proprio esame.
Per vedere quali effetti possa causare la vicinanza con un’abbondante energia-denaro, basta dare un’occhiata alle famiglie dei ricchi (e statisticamente c’è davvero poco da invidiare): c’è chi si suicida, chi porta avanti una vita da debosciato, chi invece diventa un forte e fiero capitano d’industria. Tutti coloro, nelle loro vite precedenti, si sono guadagnati il diritto di venire messi alla prova con tale abbondanza di energia, ma qualcuno supera la prova e qualcun altro no.

2. NIENTE È CASUALE E OGNI COSA VA CONQUISTATA E GESTITA.

E sappiate che per gestire una grande mole di denaro, e per prendere grandi decisioni, occorre avere dentro una grande forza… mentre l’uomo comune va in crisi per 50 euro, e magari imbroglia il prossimo per pochi spiccioli… salvo poi giudicare male i grandi truffatori o i ricchi in generale (ossia coloro che fanno la stessa cosa che fa lui, ma su scala più grande: esempio tipico di giudizio e di principio speculare).

Vale il medesimo principio per la fama, che spesso accompagna la ricchezza: essere sotto i riflettori ed essere osservati da milioni di persone testa moltissimo le energie interne dell’individuo. Anche questo è al contempo qualcosa che ci si è guadagnati e qualcosa che è un campo di lavoro per le energie interiori della persona… mentre al contrario l’uomo comune pensa che sia cosa da poco essere così al centro della scena, e che magari lui gestirebbe meglio la situazione; dimenticando però che se lui non è al centro della scena è per un buon motivo, e che magari egli ha timore di spiccicare due parole in pubblico, oppure si emoziona quando gioca un torneo di calcetto di quartiere perché ci sono trenta persone a vedere la partita, dimenticandosi che il calciatore che lui tanto critica (magari perché non sa reggere la pressione) gioca di fronte a trentamila persone dal vivo e magari trenta milioni lo vedono in tv.

3. LA BELLEZZA IN TERMINI ESISTENZIALI.

Veniamo ora alla bellezza.
Ovviamente non si nasce belli o brutti per caso, ma secondo un disegno ben preciso, che corrisponde al percorso evolutivo della persona.
Anche la bellezza a suo modo è una forma di ricchezza, che proprio come la ricchezza si può gestire e usare in tanti modi. Come sopra: è tanto un diritto acquisito dalla persona nelle sue incarnazioni precedenti, quanto un terreno di lavoro.

L’uomo comune ci mette poco a criticare e insultare il belloccio o la modella di turno, che in realtà invidia o desidera, ma non s’impegna troppo a riflettere in profondità sulla situazione: in questo caso, non si ferma a riflettere che la bellezza in partenza è un dono, ma potrebbe rivelarsi una maledizione per chi la utilizza male… esattamente come ogni talento che ci viene dato. Inoltre non riflette sulla vita dei cosiddetti belli, e su quanto sia insidiosa e difficile a livello relazionale e umano, soprattutto se dentro si è persone “comuni”, ossia ancora prive di una certa centratura interiore; in questo senso, c’è davvero poco da invidiare i “belli inconsapevoli”, perché sono sottoposti a tante insidie.
L’essere belli e l’essere desiderati dagli altri, peraltro, su un piano sottile significa che la persona in questione ha un tipo di energia che piace/serve a molti, che infatti la desiderano. Anche se dire “molti” significa poco di per sé: chi desidera qualcosa/qualcuno rivela molto tanto di se stesso quanto di quel qualcosa/qualcuno, e difatti vi sono tanti tipi di bellezza, ciascuno ambito da diversi tipi di persone e di consapevolezze.

4. NIENTE GIUDIZIO, MA SOLO LAVORO INTERIORE.

Ma su questo punto non mi dilungo oltre, e chiudo l’articolo con un consiglio: non siate frettolosi nel valutare gli altri, le loro situazioni di vita e i loro comportamenti, eliminate in toto il giudizio e sostituitelo con comprensione e compassione, sapendo che ognuno viene testato secondo le sue possibilità e che ognuno sta facendo il passo adatto alla sua gamba, che sia ricco o povero, bello o brutto, molto o poco intelligente.

C’è solo da fare il meglio che si può con quello che ci è stato dato… e lasciare che gli altri ugualmente facciano il loro percorso.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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