Nell’ultimo periodo, mentre pranzo mi capita di guardare su Rai 5 una trasmissione che propone ogni volta un reportage di viaggio in una zona del mondo, spesso una zona decisamente poco battuta.
Tra l’altro, e lo dico per coloro che ancora avvelenano i loro pasti e la loro vita coi telegiornali, una trasmissione di questo tipo è un accompagnamento energetico molto migliore delle notizie di omicidi, violenze, truffe, crisi, povertà, etc.
Giacché tutto nell’universo è vibrazione ed energia, e ciò che guardiamo-proviamo mentre mangiamo influenza la qualità-assimilazione dei cibi stessi (concetto semplicissimo, ma ancora distante, ahimé, dal vivere comune).
Ad ogni modo, a fare i reportage vi sono diversi personaggi di varie provenienze geografiche (alcuni anche noti, come uno dei Monty Pithon, il Ponzio Pilato più divertente di tutti i tempi), tra cui un uomo francese che gira il mondo da solo filmando con una telecamera.
1. VIAGGI, IMPROVVISAZIONI E RICHIESTE DI AIUTO.
Quest’uomo va nei luoghi più improbabili, compresi villaggi africani e deserti asiatici, e si arrangia sul posto, chiedendo a chi incontra informazioni e persino ospitalità per la notte.
Con così poca programmazione, e anzi totale improvvisazione, va da sé che a volte egli finisce in situazioni non proprio esaltanti, anche se comunque se la cava sempre, e spesso senza capire una parola di quello che gli dicono le persone del posto.
Lui infatti parla solo francese e inglese. Già lo spagnolo e il portoghese lo mettono in grande difficoltà, figuriamoci svedese, russo, arabo… o lingue africane e asiatiche.
Eppure se la cava sempre, dando a chi guarda il reportage, oltre che lo spettacolo visivo di posti poco noti e spesso fuori da ogni circuito turistico, anche una lezione importante…
… che peraltro lui stesso in una puntata, ambientata in un’isoletta quasi disabitata al largo della costa atlantica portoghese, ha riassunto in modo mirabile, dopo una situazione sulle prime critica e poi risoltasi all’improvviso: “La vita è così: le cose possono sembrare molto complicate, ma all’improvviso si sbloccano e diventano semplicissime. Succede sempre così.”
2. VIAGGI E FIDUCIA NELL’ESISTENZA.
Che lezione di fiducia e apertura nell’esistenza… e in effetti vederlo vagare per i luoghi più improbabili della Terra è bellissimo.
Difatti, il principio da lui menzionato per la questione “viaggi” vale ugualmente per la questione esistenza: la vita ci soccorre sempre, ci propone sempre il meglio, ma ovviamente sta a noi saperlo cogliere, sta a noi rimanere aperti al flusso, alle sincronicità e alle coincidenze.
Altrimenti si finisce per lottare contro l’esistenza, altrimenti si finisce per considerarla un nostro nemico, solo perché, dopo averci proposto con le buone un apprendimento che ci serve (piano A), per evitare che ignoriamo anche il successivo ce lo ripropone, ma stavolta in modo più “deciso” (piano B).
3. L’UNIVERSO È COLMO D’AMORE.
Ma non è che l’esistenza è cattiva o ce l’ha con noi.
Per dirla con Osho: “L’universo è sempre colmo d’amore, sempre pronto ad aiutarti. Sei un figlio per lui: è molto delicato, si prende cura con molta dolcezza. E se qualche volta senti che l’esistenza è dura con te, ricordalo sempre: di certo ti sei messo a lottare con lei. La tua lotta crea il problema. Altrimenti l’esistenza è sempre dolce, è sempre materna.”
E, chiudendo l’articolo, ci tengo a sottolineare che solo in questo sito trovate articoli di crescita personale che citano contemporaneamente Osho, i Monty Pithon e i reportage di viaggio di Rai 5…
Buon viaggio della vita a tutti.
Fosco Del Nero
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