Anzi, a dire il vero ormai mi stupisco quando incontro qualcuno che non sa cosa siano.
Ad ogni modo, per chi non lo sapesse, dico in grande sintesi che i chakra sono dei centri di energia (la parola chakra in sanscrito vuol dire ruota, cerchio, o vortice) disposti verticalmente lungo la colonna vertebrale, e che rappresentano il viatico ascensionale della kundalini, l’energia che giace nella zona del coccige e che si risveglia e sale man mano che la persona evolve dal punto di vista spirituale.
Tali centri dunque rappresentano al contempo qualcosa di molto concreto, giacché da essi, dal loro stato di salute e da quanta energia circola attraverso di loro dipende la nostra salute, nonché qualcosa di più elevato, giacché essi misurano il nostro livello evolutivo.
A ciascun vortice è difatti connessa una particolare energia, nonché un colore dominante, e quella energia è l’energia che sta dietro alcuni apprendimento evolutivi, relativi per l’appunto ad una certa area. E andiamo, sempre in grande sintesi, a vedere ciascun chakra, il suo nome, il colore associato, l’elemento ad esso associato e l’energia da padroneggiare che gli sta dietro.
Chakra 7 – Sahasrara – Violetto (e bianco) – Elemento pensiero – Elevazione, illuminazione
Chakra 6 – Ajna – Indaco – Elemento luce – Visione dell’esistenza, visione interiore, intuizione
Chakra 5 – Vishuddha – Azzurro – Elemento suono – Condivisione, comunicazione, espressione
Chakra 4 – Anahata – Verde (e rosa) – Elemento aria – Amore, sensibilità, compassione
Chakra 3 – Manipura – Giallo – Elemento fuoco – Potere, forza, l’io in relazione al mondo
Chakra 2 – Svadhisthana – Arancione – Elemento acqua – Emozionalità, vitalità, gioia di vivere
Chakra 1 – Muladhara – Rosso – Elemento terra – Sopravvivenza, energia, abbondanza
Si dica poi che, in perfetta applicazione del principio analogico, secondo cui ogni cosa corrisponde alle altre in base all’energia che sta alla base, ad ogni chakra sono abbinati, oltre che i colori, anche forme geometriche, suoni, organi fisici, sensi, malattie, cristalli, etc.
Non è questa la sede per approfondire questo discorso, ma in compenso aggiungiamo qualche altro concetto interessante.
Abbiamo quindi che ogni centro è relativo a certe energie e a certi apprendimenti da padroneggiare, e si può a ben ragione dire che essi sono la porta tra il mondo fisico, quello del corpo fisico, e il mondo spirituale-sottile… che peraltro ha anch’esso i suoi corpi, e difatti la distinzione è solo apparentemente una distinzione tra materia e spirito, visto che materia e spirito sono la stessa cosa, ma con una densità vibrazionale differente: più lenta e pesante nel caso della materia; più rapida ed eterea nel caso dello spirito.
Eventuali malattie principiano sempre dal sottile, e solo se l’energia sottile non è “corretta” in tempo il disequilibrio si sposta sul piano fisico come malattia. Quando dunque abbiamo un problema fisico, per sapere a quale tematica esso si riferisce basta vedere in che zona del corpo esso si colloca, e quindi a quale chakra fa riferimento.
Poi è chiaro che si può andare maggiormente nel dettaglio a seconda dell’organo coinvolto (gli arti, esterni alla verticalità dei chakra, si riferiscono comunque a certi flussi energetici, come quelli dei meridiani, che portano ad un determinato organo del corpo e quindi ad un certo chakra).
Detto ciò, se avete avuto la pazienza di leggere fino a qui, veniamo ora a quello che è il vero spunto di questo articolo.
I centri sono alternati in base alla polarità: il primo chakra è attivo, il secondo è passivo, il terzo è attivo, il quarto è passivo, il quinto è attivo, il sesto è passivo, ed il settimo è attivo.
Ma, attenzione, è così solo per gli uomini, visto che le donne hanno una polarità opposta: il primo chakra è passivo, il secondo è attivo, etc.
E, in effetti, basterà pensarci un poco per verificare, semplicemente dalla propria esperienza, che le energie si muovono proprio in codeste due direzioni: a livello di primo chakra, ossia sopravvivenza e abbondanza, l’uomo si è sempre distinto per attivismo e determinazione, e difatti per tradizione è il procacciatore della famiglia, mentre la donna ha un ruolo più passivo e ricettivo (al di là della devianza della società di oggi, la natura dice questo).
A livello di secondo chakra, ossia il mondo emozionale, la donna si è sempre distinta per una maggiore propensione alle emozioni, mentre al contrario qua è l’uomo ad essere più “timido”.
Terzo chakra: qua torna nuovamente attivo l’uomo, e ricettiva la donna, e difatti parliamo di ego e potere, un campo in cui l’uomo si è sempre tristemente segnalato per le sue voglie e i suoi desideri di affermazione.
Quarto chakra: torna attiva la donna, e passivo l’uomo… e difatti parliamo di amore e sensibilità. Ed era anche ovvio, visto che la donna è madre creatrice… e probabilmente non a caso il seno con cui nutre i figli si trova a questa altezza (all’altezza dell’energia dell’amore).
Quinto chakra: ritorna attivo l’uomo, e difatti qua si parla di comunicazione e di sue branche come il commercio, la politica, o l’arte, attività da sempre prevalentemente maschili.
Sesto chakra: la visione interiore. E a chi tra uomo e donna da sempre viene attribuita un’intuizione maggiore? Anche qui l’esperienza conferma in pieno tale teoria.
E chiudiamo col settimo chakra: ritorna attivo l’uomo e ricettiva la donna. Questo chakra sembra più ostico da interpretare… ma alla fine non è tanto difficile, specie se si pensa alle due vie di evoluzione spirituale, di ritorno all’Uno, da sempre indicate dai maestri di tutti i tempi: nella prima si aumenta la propria consapevolezza fino a comprendere il tutto, con cui si andrà quindi a coincidere; nella seconda si cancella il proprio ego fino a scomparire e a lasciare quindi il tutto, con cui ugualmente si andrà a coincidere. La prima, va da sé, è una via più maschile (settimo chakra attivo), e la seconda è una via più femminile (settimo chakra ricettivo).
Ciò non significa ovviamente che gli uomini debbano per forza seguire la prima strada e le donne per forza la seconda, ma si tratta di un’indicazione di massima a seconda delle energie dominanti nella singola persona.
E ora la chiusura di questo articolo: capite ora perché le relazioni sentimentali (=sessuali) sono da sempre indicate dai maestri come una via privilegiata di evoluzione spirituale? Perché il chakra attivo di uno dei due andrà a confrontarsi col chakra ricettivo dell’altro, dando luogo a una danza ravvicinata delle energie… e quindi a notevoli spinte e spunti evolutivi.
Buona danza a tutti.
Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce
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