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Difficoltà relazionali ed evoluzione personale

18 Mag 2019 | Evoluzione personale, Relazioni

Difficoltà relazionali ed evoluzione personale

Il tema di oggi sono le difficoltà relazionali, incastonate all’interno di un percorso evolutivo consapevole.

L’articolo sarà un po’ sui generis, perché prenderà le mosse da una mail, con annessa una domanda relativa a difficoltà relazionali e alle energie interiori della persona, che ho ricevuto tempo fa, ormai parecchio tempo fa.
Il messaggio, ovviamente privo di qualunque riferimento personale, era il seguente.

Ciao, Fosco. Grazie per i tuoi articoli, sempre molto utili.
Ti volevo parlare di un problema, magari tu sai darmi qualche consiglio. Con alcune persone, che hanno una personalità molte forte ed egocentrica, non riesco ad esprimermi… è come se mi bloccassi e mi ritirassi nella mia mente… dove i pensieri scorrono velocissimi, anche brutti.
Purtroppo non riesco a superare questo ostacolo: mi provoca ansia ed imbarazzo ed è sempre peggio… tu cosa ne pensi? Cosa potrei fare per arrestare i pensieri negativi e superare la timidezza?
Senza dubbio ho un blocco. Vorrei poter essere libera anche io!! Perché ho tanto dentro da tirare fuori e voglio superare questo ostacolo che mi rende chiusa agli occhi loro.
E non capisco perché non mi capita con tutti. Grazie in anticipo, spero potrai rispondermi.

Nel rispondere, risponderò tanto per il singolo caso, quanto in generale per tutti i casi relazionali ed emotivi che possono vivere le persone.

1. TRA SENSO DI INADEGUATEZZA E GIUDIZIO.

In mezzo al discorso vi sono da un lato senso di inadeguatezza e dall’altro giudizio, i quali peraltro sono parenti stretti e camminano spesso a braccetto.

La persona si sente debole e quindi essenzialmente non tollera la forza altrui, tanto che arriva a definirla “egocentrica”. Per carità, gli individui cui si riferisce magari tendono davvero all’egocentrismo e magari anche alla maleducazione o all’indelicatezza, ma non è questo il punto.

2. LO SPECCHIO DEL MONDO E LE QUALITÀ CHE CI MANCANO.

Il punto è che la persona a livello inconscio vede in loro la potenza che essa non ha ancora sviluppato: a livello di personalità se ne sente schiacciata (tanto che va in crisi, non riesce ad esprimersi e arriva ad avere pensieri brutti), mentre a livello di anima sente disagio (un disagio che è anche un richiamo, un segnale).

Il risultato è che la persona in presa diretta si blocca, non risponde, o lo fa solo marginalmente, al fine di evitare il “confronto” con quella forza che percepisce così superiore alla sua, e successivamente tende a giudicare gli altri come “cattivi” o “egocentrici”, quindi come sbagliati…

… anche se la persona che ha già iniziato a maturare una certa consapevolezza sa bene che, seppure essa emotivamente reagisce così, in realtà il problema non sta negli altri, ma in lei stessa.
Da cui la domanda su cosa può fare.

Ecco cosa può fare, e ciò vale per qualsiasi altro schema relazionale o emotivo, ossia a prescindere dall’emozione bassa che si prova di fronte a qualcuno: potrebbe essere debolezza, senso di inadeguatezza, paura, gelosia, invidia, etc.

3. PORTARE AVANTI IL PERCORSO EVOLUTIVO IN GENERALE.

Il primo punto è portare avanti il proprio percorso evolutivo in generale, questo al di là dei singoli “sintomi”: con l’andare avanti del percorso e della consapevolezza, tutte le cose migliorano in automatico, persino senza che ci si debba preoccupare di questo o di quello (ciò che poi è sempre stato il mio modo di intendere la crescita personale: generale e continua, e non sintomatica e ansiosa).

Il percorso si porta avanti su ognuno dei tre livelli della vita umana: il corpo fisico, il corpo emotivo e il corpo mentale. Le discipline sono ben famose: alimentazione, yoga o altre discipline bioenergetiche, meditazione, presenza, studio e conoscenza… o varianti sul tema.

4. LAVORARE SULLA SINGOLA ENERGIA, SE CRITICA.

Il secondo punto, se ci si tiene a lavorare sulla singola cosa perché particolarmente critica (e se è particolarmente critica è una buona idea focalizzarsi su di essa fino a riportarla a livelli accettabili, per poi tornare a occuparsi del percorso evolutivo in generale), è dirigere su di essa il faro della propria osservazione: si rimane il più possibile presenti durante l’evento o, se non ci si riesce, lo si osserva a distanza di tempo e spazio, e si prova amore per se stessi, per la reazione che si innesca in noi e anche per le altre persone coinvolte, persino se sono “cattive ed egocentriche”. Alla fine “ama i tuoi nemici” vuol dire questo.

Facendo così, man mano spariranno tanto i nemici quanto le situazioni nemiche.
Come vedete, tale approccio/tecnica è applicabile in ogni circostanza, al di là del contenuto del singolo evento.

5. NON SINGOLE PERSONE E SINGOLI CASI, MA REGOLE GENERALI E STUDIO.

Un’ultima cosa in conclusione: prima che mi scriviate in diecimila chiedendomi consiglio su questo o su quello (difficoltà relazionali o altro…), sappiate alcune cose:
– non seguo le persone singolarmente (ora no quantomeno, ma dubito che lo farò anche in futuro, per quanto nella vita mai dire mai); tuttavia se lo facessi dovrei farmi pagare per il lavoro svolto,
– il tempo che impiegherei per rispondere e seguire la singola persona sarebbe tempo tolto o alla mia vita privata o all’attività di scrittura e diffusione,
– nella mia attività di diffusione, tra articoli e libri, ci sono già tutti gli elementi perché il singolo individuo possa portare avanti il suo percorso personale (e non solo nella mia attività, ovviamente, ma anche in quella di tanti altri validi autori),
– spesso chi mi scrive non si è preso la briga di leggersi neanche un mio libro… però mi fa perdere tempo chiedendo cose di cui ho già scritto da qualche parte, articoli o libri: questa è semplicemente mancanza di rispetto nei miei confronti, giacché si ritiene il tempo altrui di scarso valore (ciò inoltre dice molto sul livello di motivazione e impegno di chi si comporta in questo modo),
– questa mail mi è stata scritta molto tempo fa (visto che passa sempre un certo lasso di tempo tra quando scrivo un articolo e quando lo pubblico), per cui se confidate di scrivermi per poi ottenere rapidamente risposte o addirittura articoli ad hoc, sappiate che non va proprio così.

Detto questo, chi vuole può scrivermi, preferibilmente per pormi questioni relative al mio lavoro, ma sappia che la gestione di quanto mi arriva è molto, molto soggettiva.

Fosco Del Nero
Agisco nell’ombra per servire la luce

 

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